Raveggi – La preistoria di una stella
Pubblichiamo un estratto dalla raccolta di poesie Nominazioni. Poesie dal ritorno (Ladolfi editore, 2016) di Alessandro Raveggi.
Ringraziamo autore ed editore per la gentile concessione.
La preistoria di una stella.
A Martino, mio figlio, novembre 2014
Tu ci porti nuova pelle
ce la porgi quando usciamo
liberati all’atrio dell’ospedale
sfogliate narici in giorno inedito
rinati in tre – davvero – in mezzo alle sirene
Qualche giorno di vita
mille di preistoria sopra
convulsa e tenera corazza
come quando in quella voragine
un inghiottire inverso
sei schizzato dal ventre afflitto
balzato vorace al nostro petto
azzurrato hai strillato le tue prime leggi
eri un mostro della preistoria
che ha rifatto il giro di una stella
verso il futuro che ci rimpalliamo a stento
e subito una meraviglia docile
ci hai dipinto addosso
fiocco blu pacchiano borghese alla porta
dolce tomba accettata del prossimo passo
hai inciso lo scalino stretto
alla nostra maldigerita maturità
in verità stella inversa e bussola da regolare
attraverso il tuo cranio affusolato atto a passare
attraverso la tua corda stellare
alimentato come un alieno ora
da resettare, forse sciupare con la vita
ancora più angusta
di quel tuo passaggio necessario.
Il tuo è stato uno sbarco
da quel nostro pianeta presto dal
sussurrare sigilli ai lobi della mamma
condividere le rughe fra suoi zigomi
farle sfiancare i lombi
in una calura fiorentina da cani pazzi
mentre alla prima pioggia seria e nervosa
sei rinato inumano,
per quello hai contorto le braccia al cielo addensato
hai cercato subito l’appiglio forte nella nebbia,
hai capito come funziona da noi
che ci manchiamo ad afferrarci con troppa superbia
tu animale stellare da venerare
pupo di grazia sanguigna
e cosmo inverso,
non ti preoccupare che
abito bestiale come sei
ti portiamo subito a casa
ti diamo la chiave dei nostri rifugi
la stoffa della nostra apprensione
e va pure bene se il tuo sorriso in culla
è un riflesso dello stomaco
come dicono i pediatri
gas in pancia, una bassezza
perché la tua affermazione ci piace
proprio in quanto ha qualcosa di profondo
nello stomaco che la tira su
(le fondamenta senza finzione acclusa)
ALESSANDRO RAVEGGI (1980) vive a Firenze. Ha scritto il romanzo Nella vasca dei terribili piranha (Effigie, 2012), i saggi Calvino americano (Le Lettere, 2012) e David Foster Wallace (Doppiozero, 2014), il libro di poesia La trasfigurazione degli animali in bestie (Transeuropa, 2011), è curatore della raccolta di racconti Panamericana (La Nuova Frontiera, 2016), ha curato per Giunti l’introduzione a I delitti della Rue Morgue – Il mistero di Marie Rogêt, di Edgard Allan Poe. È direttore della rivista letteraria bilingue “The FLR”. Insegna letteratura alla New York University. http://colossale.wordpress.com