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Amleto de Silva, in arte Amlo, è nato a Napoli, cresciuto a Salerno e vive a Roma. Ha esordito come vignettista su «Cuore», poi su Smemoranda e altri, vincendo il Premio Satira Politica di Forte dei Marmi. Autore teatrale con Enrico Montesano, blogger (www.amlo.it), ha pubblicato i romanzi Statti attento da me e La nobile arte di misurarsi la palla con Roundmidnight. Sue vignette e battute in La classe è invasa dal principio d’inerzia per Kowalski e Carognate di Natale per Gremese. Cura le rubriche Spoiler, Playlist e On Writing, per TvZap e Ilmiolibro.it. Per LiberAria ha pubblicato Stronzology, gnoseologia della dipendenza dagli stronzi.

  • L’esemplare vicenda di Augusto Germano Poncarè

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    Niente funziona: non la bontà e neanche la cattiveria. Non la pervicacia e nemmeno la più convinta accidia. Quello che vi posso dire è che conviene sempre arrendersi alle proprie predisposizioni, fregandosene delle conseguenze

     

    Augusto Germano Poncarè sta morendo, sul pavimento della redazione del quotidiano salernitano “Il Cittadino” di cui è stato il direttore.

    La sua agonia è il pretesto con cui una misteriosa voce narrante ripercorre la storia della sua vita mentre lo osserva, compiaciuto, morire.

    Così si snoda, attraverso il Secolo Breve, L’esemplare vicenda di Augusto Germano Poncarè, stimato intellettuale senza esserlo davvero, individuo capace di passare indenne attraverso il Fascismo e il ’68, frequentando Croce, Moravia, Flaiano e Pasolini, in un mondo delle lettere che sembra non avvedersi dell’equivoco e sullo sfondo di una Salerno corrotta, animata da personaggi mediocri e arrivisti.

    Amleto De Silva scrive un romanzo lucido e disincantato, che con il ritratto avvincente di Poncarè ci restituisce il racconto di un’impostura come tante, tra le storture e le aberrazioni della società e l’amara sconfitta degli ideali.

    13,50
  • Degenerati

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    Questo libro è un’attenta lettura della commedia di Rostand, un saggio appassionato e passionale, ma è anche tutt’altro: è un pamphlet fulmineo e viscerale, un’invettiva satirica contro la degenerazione dei giorni nostri

    Nino Fricano Satisfiction

    “Una specie che si depila le sopracciglia può discendere, in linea diretta o indiretta, al massimo da un pompelmo” Charles Darwin ci ha abituati a pensare che la specie umana debba necessariamente evolversi. Invece. Ogni giorno aprite un social network e vi ritrovate a pensare che gli esseri umani stiano involvendo, che siamo sempre più circondati da scimmie: scimmie mainstream, scimmie slow food o scimmie epistolari anzi, da “neoscimmie, uomini degenerati, con i difetti dell’una e dell’altra specie”. Dopo Stronzology, Amleto De Silva torna in libreria con Degenerati, ironico e utilissimo pamphlet in cui, con acuta leggerezza, ci regala il suo antidoto alla degenerazione: leggere il Cyrano de Bergerac e applicare il suo metodo. Essere guasconi, alzare la testa, ritornare alla guapparia, all’aretè greca, è pratica antica ma ancora possibile, perché “la guasconeria non è preclusa a nessuno: basta soltanto volerlo”, altri uomini l’hanno fatto. Da Cyrano ­no a Mario Giobbe, Roberto Bracco e Ferdinando Russo passando per Bianciardi e Kurt Vonnegut, ci viene presentata una carrellata di guappi eccellenti, uomini e intellettuali dalla scrittura forte, modelli di resistenza etica alla mediocrità, rivoluzionari. “D’altra parte, era stato proprio Bianciardi a dire che per portare la rivoluzione a Milano gli sarebbero bastati mille uomini che parlavano a voce alta, che arrivavano in ritardo agli appuntamenti: mille uomini soli, ma con la testa alta e nessuna voglia di obbedire a un mucchio di cretinaggini degenerate. Un manipolo di guasconi chiassosi, insomma”.

     

    • dimensione 11,5X19,5
    • 150 pagine
    • 10 €
    • isbn 978-88-97089-85-8

    10,00
  • Stronzology. Gnoseologia della dipendenza dagli stronzi

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    Amleto de Silva conferma la sua qualità di artista del moderno

    Davide Morganti, Il Mattino
    Quel grande osservatore dei (mal) costumi umani che fu Giacomo Leopardi pensava: “Chi ha il coraggio di ridere è padrone del mondo”. Chi è d’accordo con questo pensiero, deve leggere Stronzology. Dove si ride, si stringono i denti, si arriccia il naso ma di certo si impara qualcosa. Una sorta di guida autostoppistica (italiana) per riconoscere i tuoi s… (non santi).
    Leggendo Stronzology. Gnoseologia della dipendenza dagli stronzi di Amleto de Silva, capirete
    che lo stronzo non è un alieno che arriva e usa violenza all’improvviso. Non è una persona intraprendente: lo stronzo è per sua natura pavido. Per riuscire a fottervi, ha bisogno di entrare in confidenza. Ma, e qui viene il bello, anche in questo caso, l’infame non vi affronterà a viso aperto. In questo geniale pamphlet, de Silva sostiene un argomento che interessa tutti noi: perché nel lavoro,
    nella vita, in amore, perfino dal salumiere ci fidiamo degli stronzi? Perché non li (ri)conosciamo.
    Probabilmente. E anche perché sono ovunque. Stronzology vi farà ridere, certo. Ma solo per non farvi ammettere (almeno fino a quando non lo avrete smesso di leggere) che: stronzo è chi lo stronzo fa. Il fatto che l’autore non riduca il suo pensiero a un mero sfogo “contro il sistema”, ma che al contrario motivi in modo oggettivo, da entomologo dello stronzo, dove come e perché siamo circondati da questa categoria di persone, oggi più che mai, rende la lettura un’esperienza personale. Della serie: è facile smettere di dipendere dallo stronzo se sai come farlo.
    Un ultimo chiarimento. Resta beninteso che ogni volta che leggete “stronzo”, tenete presente che è declinato al maschile solo per conformità stilistica. In Stronzology sono comprese anche le donne. E sono tante.
    • dimensione 11,5X19,5
    • 150 pagine
    • 10 €
    • isbn 978-88-97089-80-3
    10,00