Mia figlia spiegata a mia figlia. La mia dipendenza da… mia figlia!
COPERTINA_DE MARCO

Mia figlia spiegata a mia figlia. La mia dipendenza da… mia figlia!

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Il “coming out” di Dario De Marco diventa così un mini saggio antropologico o di costume, sotto cui si celano alcuni suggerimenti educativi che lungi dal diventare teorie, contrastano tuttavia con comportamenti dati per scontati

Giovanna Pezzuoli, Corriere della Sera.it, “La 27ora”

Cosa vuol dire essere dipendenti dalla propria figlia? Vuol dire essere contenti se nel cuore della notte la bambina chiama e per una volta non chiama la mamma ma il papà; vuol dire concentrare tutta la vita di “prima” – lavoro, hobby, relazioni sociali – nelle poche ore di asilo, e trovarsi inaspettatamente senza sapere cosa fare se, ad esempio, una sera lei è andata a dormire dalla nonna. Vuol dire credere che non ci siano distanze, differenze e ruoli e che, se ogni scarrafone è bello a mamma sua, lo stesso vale per il papà. Ma attenzione: questo non è il diario di un papà precario, o di un casalingo disperato, o di un mammo. Mia figlia spiegata a mia figlia di Dario De Marco è il racconto di una dipendenza fortuita – la fine del lavoro proprio in contemporanea con la nascita della sua bambina – che si basa su profonde convinzioni etiche: la parità dei diritti e doveri uomo-donna, e quindi papà-mamma; la considerazione dei bambini piccoli come esseri viventi e soggetti in tutto e per tutto, non come degli uomini con qualcosa in meno, degli adulti potenziali. Un libretto ironico che mette indirettamente alla berlina le pretese dei genitori, e in generale degli adulti, di imporre un sapere dall’alto.

 

• dimensione 11,5X19,5
• 195 pagine
• 10 €
• isbn 978-88-97089-79-7

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