Dario De Marco è nato a Napoli nel 1975 e vive a Torino. Fa il giornalista da dodici anni, ma sta cercando di smettere (e la crisi gli sta dando una buona mano). Ha contribuito a fondare il mensile culturale Giudizio Universale e ha collaborato con «Il Sole-24Ore» e «Repubblica». Ora scrive di musica su «Blow Up» e di letteratura su «Il Mattino». Ha pubblicato il romanzo Non siamo mai abbastanza (SixtysixthandSecond, 2011). Il suo blog ufficiale è www.dariodemarco.wordpress.com, ma quello su cui ha iniziato a scrivere della sua vita di papà a tempo pieno è www.solopapa.wordpress.com. Suona la chitarra classica e ama molto cucinare (non altrettanto caricare la lavastoviglie, ma lo fa ugualmente, e con una tecnica di sua invenzione per sfruttare tutti gli spazi). Dal 2008 è il padre di Elsa.
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Mia figlia spiegata a mia figlia. La mia dipendenza da… mia figlia!
Il “coming out” di Dario De Marco diventa così un mini saggio antropologico o di costume, sotto cui si celano alcuni suggerimenti educativi che lungi dal diventare teorie, contrastano tuttavia con comportamenti dati per scontati
Cosa vuol dire essere dipendenti dalla propria figlia? Vuol dire essere contenti se nel cuore della notte la bambina chiama e per una volta non chiama la mamma ma il papà; vuol dire concentrare tutta la vita di “prima” – lavoro, hobby, relazioni sociali – nelle poche ore di asilo, e trovarsi inaspettatamente senza sapere cosa fare se, ad esempio, una sera lei è andata a dormire dalla nonna. Vuol dire credere che non ci siano distanze, differenze e ruoli e che, se ogni scarrafone è bello a mamma sua, lo stesso vale per il papà. Ma attenzione: questo non è il diario di un papà precario, o di un casalingo disperato, o di un mammo. Mia figlia spiegata a mia figlia di Dario De Marco è il racconto di una dipendenza fortuita – la fine del lavoro proprio in contemporanea con la nascita della sua bambina – che si basa su profonde convinzioni etiche: la parità dei diritti e doveri uomo-donna, e quindi papà-mamma; la considerazione dei bambini piccoli come esseri viventi e soggetti in tutto e per tutto, non come degli uomini con qualcosa in meno, degli adulti potenziali. Un libretto ironico che mette indirettamente alla berlina le pretese dei genitori, e in generale degli adulti, di imporre un sapere dall’alto.
• dimensione 11,5X19,5
• 195 pagine
• 10 €
• isbn 978-88-97089-79-7ScegliQuick View